Arianna Lai: dalla Sardegna alla Spagna per realizzare i suoi sogni

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Arianna Lai
Instagram ha sicuramente il merito di avermi regalato sin da subito la conoscenza, e molto spesso l’amicizia, di Donne meravigliose.
Ognuna di loro a modo suo mi ha insegnato e donato qualcosa. È proprio grazie alle Donne che ad ogni caduta trovo il motivo per rialzarmi.
Arianna Lai è una di queste. In questi mesi nei quali mi sono sentita spesso fuori posto, senza più voglia di combattere, con i sogni nascosti in fondo ad un cassetto che ormai sembrava impossibile aprire, lei mi ha tenuto compagnia, con i suoi post, il suo esempio, la sua trasparenza.
È per questo che sono profondamente onorata di ricominciare a scrivere dopo mesi grazie alle Donne. Donne che di nuovo mi fanno capire quanto io ami profondamente tutto ciò che ci riguarda e soprattutto quanto scrivere sia per me vitale.
Arianna è una Cagliaritana come me, e come me, è innamorata della Spagna. Solo che lei ha avuto il coraggio di lasciare la nostra Terra e andarci a vivere.
Ma lascio a lei il piacere di raccontarci qualcosa di più!

Chi è Arianna Lai?

Arianna Lai è una comunicatrice. Credo che comunicazione sia l’unica parola che possa inglobare tutte le mie molteplici sfaccettature. Amo scrivere, ma anche parlare (non immagini quanto mi sia piaciuto registrare #iomiproclamo, il podcast dedicato a tutti coloro che vogliono costruire la propria marca personale), raccontare, trasmettere, divulgare.
Arianna Lai è una sognatrice, nel senso più completo del termine: senza una meta, una nuova chimera da inseguire, la mia vita perde di consistenza. C’è chi ha bisogno di pace, di stasi. Io ho bisogno di galoppare.
Infine direi che Arianna Lai è definita da una precisa dicotomia, il marketing e la letteratura. Non potrei rinunciare a nessuna di queste due aree ed essere felice. Un tempo la chiamavano indecisione. Oggi, grazie al cielo, si chiama multipotenzialità.
Arianna Lai

Arianna Lai

Da dove nasce la voglia di vivere la tua vita in Spagna?

Dal mio primo viaggio a Madrid, nel 2012. Ho sentito una strana sensazione di casa, mai provata prima di allora in nessun luogo che non fosse la Sardegna. Poi è arrivato l’Erasmus a Siviglia nel 2016. Appena scesa dall’autobus mi sono persa, eppure mi sapevo orientare. Era un po’ come se ci avessi sempre vissuto, nella capitale andalusa. E non a caso è qui che sono tornata.

Cosa ti manca dell’Italia?

Il caffè, non solo come sostanza ma come collante sociale. Il cappuccino preso al bar, con due dita di schiuma e una spolverata di cacao. Lo spritz. La focaccia genovese. La pizzetta sfoglia. La mortadella. Le librerie con volumi scritti nella mia lingua. La mia famiglia.
Arianna Lai

Arianna Lai

Com’è nata l’idea di scrivere un libro?

Da un’urgenza profonda, quella di rielaborare tutta una serie di fratture più o meno occulte che mi portavo dietro fin dall’infanzia. Sono stata una bambina malata, poi una adolescente schernita. Oggi sono un’adulta serena, che prova piacere facendo ordine nei cassetti della vita attraverso la tastiera di un computer. È un po’ come se, scrivendo, anche la sofferenza più grande abbia ragione di essere stata vissuta. Attraverso i miei personaggi torno lì, dove fa più male, e scavo. Non dico mai loro cosa devono fare o dire, di chi si devono innamorare o che lavoro è meglio scegliere. Io gli offro la mia storia e la mia comprensione, li battezzo e li lancio nel mondo. Le donne de Le figlie del barrio sono di carta, ma sono certa che ciascuna di loro esiste nelle strade – del mondo e del nostro inconscio – che scegliamo di non calpestare per paura di incontrarle.
Arianna Lai

Il Romanzo di Arianna Le figlie del Barrio

È stato difficile pubblicarlo?

Più che pubblicarlo è stato difficile capire come muovermi. Non avevo idea di quale fosse la prassi, le tempistiche. Inviai il manoscritto a dieci case editrici, incluse le più famose (se uno sogna punta alto, no?). Non ho mai ricevuto risposta. Poi ho scoperto bookabook, casa editrice che fa leva sul crowdfunding. Per la pubblicazione dovevo riuscire a prevendere 200 copie del mio libro. La mia straordinaria community (e l’attivismo indefesso di mia madre e le sue amiche, le prime a scommettere sulla mia opera) ha fatto sì che in soli sedici giorni avessi già superato quel numero. Così che, dal 19 novembre 2020, il mio libro è disponibile su Amazon e nelle migliori librerie d’Italia.

Cosa consigli a chi ha un sogno e trova difficoltà nel realizzarlo?

Di prendersi un attimo di pausa, scendere dalla ruota e provare a guardare il problema dall’alto.
Bisogna chiedersi “ci sono altre strade possibili?”, “le ho tentate tutte?”. Se la risposta è no, l’unica alternativa possibile è non mollare. Mettere un passo dietro l’altro, anche piccolo, ma con ostinazione. I sogni più grandi si realizzano con la costanza, la persistenza, il coraggio, non con la fortuna. La fortuna può dare la spintarella finale, o l’opportunità decisiva, ma sono i goccioloni di sudore e gli ostacoli da saltare con le gambe legate a condurti verso la meritata ricompensa.
La fatica è necessaria. Senza tutte le crisi poi, quando finalmente raggiungi la cima, non sei allenato a respirare l’ossigeno dell’alta quota. E precipiti giù. Personalmente ritengo che dobbiamo riservare alla vita una grande fiducia, e ammansire la fretta (da sempre mia grande nemica, ma anche diligente locomotiva) che ci caratterizza come esseri umani del nuovo millennio.
Arianna Lai

Arianna Lai

Che progetti hai per il futuro?

Riaprire le porte di #mitinroom, la mia accademia digitale inaugurata durante la quarantena e ora chiusa temporaneamente per lavori. Sono cresciuta molto quest’anno, sia a livello professionale che personale, e desideravo che il mio prodotto principale rispondesse a questa mia evoluzione. Voglio riuscire ad aiutare quante più persone possibili a rendere realtà il loro progetto professionale e di vita. Continuare a leggere e imparare. Riabbracciare i miei cari.
E poi voglio riprendere a scrivere una pagina dietro l’altra, perché è ciò di cui, finché campo, non potrò mai fare a meno.

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