Germania, due anni di attesa per un posto all’asilo: sogno o realtà

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Fare l’educatore o l’educatrice è, a mio avviso, una vocazione e non semplicemente un lavoro. Ci vogliono passione e nervi di acciaio, senza contare che educare i figli degli altri è un’enorme responsabilità. 

Peccato che in Germania gli stipendi di questa categoria non siano così alti e per tale ragione negli asili ci sia una grande carenza di personale. Troppi bimbi e pochi educatori.

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Foto dal Web

Tutto era cominciato bene

Subito dopo la nascita di Greta ci siamo trasferiti da Dachau a Schwaig, un piccolo paese nelle vicinanze dell’aeroporto di Monaco. Il nido e l’asilo si trovavano proprio dietro casa. Abbiamo ottenuto subito un posto al nido, stipulando un contratto valido fino all‘ingresso della bimba all’asilo. Potevo lasciare Greta a letto più a lungo e dopo averla lasciata nel suo gruppo mi recavo al lavoro in bicicletta. Insomma, era una pacchia. 

Ero molto soddisfatta della struttura. Le educatrici erano molto gentili e professionali, i gruppi organizzati in maniera impeccabile, le attività proposte erano varie e stimolanti. Ma il sogno era destinato a durare poco.

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Un imprevisto

Purtroppo dopo soli due anni il padrone di casa ci ha disdetto il contratto di affitto. L’appartamento serviva alla figlia che, terminata l’università, aveva ottenuto dopo pochissimi mesi un buon lavoro. Ma trovare casa nello stesso paese era un’impresa impossibile. Dopo alcune settimane abbiamo trovato un appartamento a Eitting, un paesino distante circa cinque chilometri da Schwaig.

Normalmente i bambini in Germania dovrebbero frequentare il nido e l’asilo del paese in cui abitano. La direttrice ci aveva avvertito già alcuni mesi prima che avremmo dovuto iscrivere Greta all’asilo di Eitting.  Visto che noi ci eravamo trasferiti ad anno già iniziato, Greta ha potuto frequentare l’ultimo anno del nido a Schwaig, fino alle vacanze estive. 

La disdetta di Eitting

L’asilo di Eitting purtroppo non aveva posti liberi. Le strutture di Schwaig, Oberding e Eitting vengono gestite tutte dalla Chiesa e collaborano insieme per cercare di redistribuire tra loro i bambini. 

Così Greta ha frequentato il primo anno di asilo nuovamente a Schwaig. Nel frattempo abbiamo tentato di iscriverla per il secondo anno consecutivo a Eitting. Niente da fare. A maggio di quest’anno abbiamo ricevuto una nuova disdetta e un invito a partecipare ad una riunione con le direttrici delle tre strutture e il sindaco di Eitting.

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L’idea geniale del sindaco

In tutto erano ventitré i bambini del paese senza un posto all’asilo, ma il sindaco di Eitting è riuscito nonostante tutto a trovare una soluzione geniale.

Il giardino dell’asilo di Eitting è molto grande. Perché non comprare alcuni containers e sistemare lì insieme i ventitré bambini? L’asilo di Oberding, che ha una stanza libera, si è offerto di ospitarli fino a quando i containers non saranno consegnati e allestiti. Quando tutto sarà pronto potranno trasferirsi a Eitting insieme alla loro educatrice. 

Insomma il sindaco ha reso noi genitori felici. Finalmente Greta potrà stringere amicizia con altri bambini del paese in cui viviamo e, quando andrà a scuola, qualche amichetto dell’asilo se lo porterà sicuramente dietro!

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