La Tutela degli Orfani dei crimini domestici

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Dal 16 febbraio 2018 è in vigore la Legge per la tutela degli Orfani dei crimini domestici.
Una Legge sicuramente necessaria, quasi indispensabile oserei dire. La dimostrazione ce la da la cronaca ogni giorno.
Il lavoro da fare è sicuramente ancora tantissimo, ma con questa Legge si è fatto davvero un grande passo.
Venerdì ho avuto l’onore di essere presente al Tribunale di Cagliari per ascoltare ciò che in concreto prevede la Legge, direttamente dalla voce di chi l’ha scritta e fortemente voluta,  grazie al seminario organizzato dal CPO dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari,
Un’ occasione importante per capire e approfondire la Legge sotto i vari aspetti civilistici e penalistici, e ascoltare gli interventi degli ospiti autorevoli presenti al seminario.

crimini domestici

Le Avvocate Anna Maria Busia, Grazia Maria De Matteis e Paola Piccioni, e la Dott.ra Anna Costanza Baldry

Una Legge per aiutare chi ha vissuto il dramma di Vanessa

Dopo i saluti dell’Avv.ta Daniela Latti Presidente del CPO dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari e della Prof. Avv.ta Grazia Maria De Matteis Garante per l’infanzia e per l’adolescenza della Regione Sardegna, ha preso la parola l’Avv.ta Anna Maria Busia, che ha scritto e redatto la Legge.
La Legge nasce da una storia, sarda. La storia di Vanessa.
Vanessa è una bambina che nel 1998 ha 6 anni, quando suo padre, guardia forestale di Nuoro, torna a casa e uccide la mamma della piccola con un colpo di pistola!

Non è facile per me aver ascoltato questa storia.

Io so cosa ha provato Vanessa, non perché io abbia perso mia madre, grazie a Dio no. Ma perché ho vissuto per anni con quel terrore. Sono, come si dice una scampata a una tragedia, che in qualche modo ha avuto la fortuna di avere una madre che è riuscita a salvarsi e a salvarci. Anche se purtroppo non si vive mai tranquilli, perché si ha sempre la paura di incontrare un padre con il quale hai vissuto per anni nel terrore più totale. Perché è vero che c’è bisogno di Leggi. C’è bisogno di prevenire questi omicidi, che sì vengono chiamati crimini domestici, ma sappiamo tutti benissimo che sono quasi sempre le donne le vittime di questi crimini. 
E i figli, quando non muoiono con le madri, hanno diritto ad avere comunque una vita, ed è quello che ci insegna Vanessa, che oggi è una donna, che ha il cognome di sua madre, che ha vinto una piccola battaglia riuscendo ad ispirare questa Legge.

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Dati Orfani crimini domestici

Anna Maria Busia la sua forza per le Donne

Anna Maria Busia è  l’Avvocata che si batte da anni in prima linea con le Donne e per le Donne. Sua la Legge sulla doppia preferenza di genere approvata lo scorso anno in regione Sardegna, sua anche questa Legge per la tutela degli Orfani dei crimini domestici.
Sentirla parlare venerdì è stato non solo formativo per me che studio legge, ma anche emozionante.
Non è entrata nei tecnicismi della legge, ma ha raccontato come è nata.
Ha ribadito che lei , sì ha materialmente scritto la legge, ma se oggi è in vigore è merito anche di chi ha lavorato con lei nel suo studio e dei politici sensibili che l’hanno accompagnata in questo percorso.
Racconta di come PierPaolo Cardia  abbia ucciso Anna Maria Mele, in una giornata di dicembre del 1998, e dopo aver accompagnato la bambina a casa dei nonni, si costituisca. Verrà condannato a 14 anni e 8 mesi.
Naturalmente, come accade spesso in Italia, non sconterà tutta la pena. E nonostante nel 2000 la condanna diventi definitiva e venga riconosciuto un risarcimento ai parenti della vittima, e soprattutto a Vanessa, quest’ultima arriverà a vedere un primo riconoscimento solo nel 2017, tantissimi anni dopo.

crimini domestici

Orfani Speciali

Nel frattempo il Cardia avrà accesso alla pensione di reversibilità della donna che lui stesso ha ucciso. Sembra un’assurdità, ma era la prassi prima dell’approvazione di questa nuova legge.
Una Legge che oggi impedisce che gli autori di un omicidio in ambito di crimini domestici  possa accedere all’eredità della vittima, che mette in primo piano gli orfani minorenni, ma anche i maggiorenni non ancora autosufficenti.

Continuare a lavorare

Non mi permetto di spiegarvi la legge, non mi azzardo proprio.
Mi limito con questo articolo a ringraziare Anna Maria Busia, e tutte le persone coinvolte per il lavoro che ogni giorno per tutelare i più deboli. Per dare speranza a quelle Donne che troppo spesso non sono solo vittime di mariti violenti ma anche di un sistema fatto di lungaggini e burocrazie assurde.
Dico grazie a tutte le persone che ogni giorno combattono perché non ci siano più bambini come me che debbano crescere avendo terrore di un padre padrone e si nascondono sotto il letto trascinando con se i fratelli più piccoli inventando un gioco per non far sentire le urla che arrivano dalla cucina, e ringraziando Dio ogni volta che la mamma apre la porta della camera dicendo che è tutto a posto e se ci va un gelato.
Chiedo anche che si continui a lavorare perché non ci siano più altre Vanessa, che passino la vita a pensare a come sarebbe stato bello passare la stessa vita insieme ad una mamma che non c’è più!

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Avv.ta Anna Maria Busia

 

Ai genitori che non ci sono più e ai loro bambini

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