Emanuela Ersilia Abbadessa si racconta in un’intervista

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Emanuela Ersilia Abbadessa

Vi ho già parlato del nuovo, intenso e meraviglioso romanzo di Emanuela Ersilia AbbadessaÈ da lì che viene la luce“. Oggi però è l’autrice stessa a raccontarsi, attraverso un’intervista esclusiva per il blog.

Conosciamo quindi nel dettaglio Emanuela Ersilia Abbadessa attraverso il suo rapporto con la scrittura, l’arte, e i romanzi che hanno regalato tante splendide emozioni ai suoi lettori!

Emanuela Ersilia Abbadessa racconta Ludwig Von Trier ed “È da lì che viene la luce”

Ciao Emanuela e grazie di aver voluto concederci questa intervista!

Il blog LaFrack ha dedicato un articolo al tuo ultimo romanzo, È da lì che viene la luce. Vuoi raccontarci com’è nata l’idea di questa splendida storia di passioni forti e sogni tracciati – letteralmente – al chiaroscuro?

Il mio romanzo è liberamente ispirato al fotografo tedesco che ho ammirato fin da bambina, quando vedevo le sue immagini esposte nei negozi di Taormina. Non è però una biografia: il mio protagonista si chiama Ludwig von Trier ed è un personaggio di invenzione. Altri si sono dedicati al barone von Glöden mentre io l’ho usato soltanto come spunto perché desideravo trattare il tema dell’identità sessuale in un periodo storico – il Ventennio fascista – in cui non era semplice vivere una scelta non in linea con il virilismo e il macismo imperanti.

Emanuela Ersilia Abbadessa

Emanuela Ersilia Abbadessa ci parla del suo ultimo romanzo

Qual è stata la difficoltà più grande che hai incontrato durante la stesura del libro?

Temo che con i romanzi funzioni come per i bambini: una volta che li hai dati alla luce non ti ricordi più le doglie e il parto.

Come nascono i personaggi di un romanzo?

Il personaggio di Ludwig von Trier è ispirato al barone William von Gloeden, il Barone Guglielmo, famoso fotografo tedesco che realizzò un gran numero di ritratti di nudi maschili, al centro di numerose polemiche. Come si è svolto il processo di documentazione per la ricostruzione storica del personaggio? A quali fonti hai attinto?

"E' da lì che viene la luce"

Alla scoperta di “È da lì che viene la luce”

A nessuna al momento della stesura. Mi ispiro sempre a personaggi realmente esistiti (l’ho fatto sia in Capo Scirocco che in Fiammetta) ma mi affido semplicemente alle mie sensazioni e ai miei ricordi proprio perché sono muse e non devono avere troppo a che vedere con i personaggi che creo. Possono somigliare loro, ricordarli, niente di più. Se invece di basarmi su quel che so, approfondissi le loro vicende, finirei appunto per scrivere una biografia e queste sono materia per storici, uno scrittore deve limitarsi a una narrazione. Posso però dirti che, di solito, dopo aver finito di scrivere mi dedico allo studio degli uomini e delle donne che mi hanno ispirata.

È da lì che viene la luce è il tuo terzo bestseller, dopo l’indimenticabile Capo Scirocco e Fiammetta. A quale dei protagonisti dei tuoi romanzi sei più legata e perché?

A Ludwig forse, perché è l’ultimo nato.

La passione per l’arte e la scrittura

L’arte riveste un ruolo fondamentale nella tua scrittura, e la tua passione per le diverse forme artistiche si respira attraverso lo sguardo dei personaggi. Qual è in assoluto la tua corrente artistica preferita?

Domanda difficilissima. Posso dirti che ho sempre nutrito una grande passione per il Settecento (non solo nell’ambito delle Belle Arti ma anche in musica e in letteratura), però non credo di saper rispondere a questa domanda perché appena penso a una corrente o un movimento, me ne viene in mente un altro e non trovo una ragione sufficiente per preferirne uno in particolare. Il fatto che però mi sia specializzata nell’ambito moderno forse può essere un indicatore.

Capo Scirocco, romanzo d'esordio dell'autrice

Il primo romanzo dell’autrice, un esordio travolgente

Le ambientazioni dei tuoi libri sono state spesso descritte come realistiche e “vive”. Quanto è difficile calare il lettore in un ambiente storico e geografico in modo coinvolgente? Come ci riesci?

Credo che questa sia la caratteristica della mia scrittura. Mario Baudino mi ha onorata di un appellativo che è lo stesso usato per Michael Faber: ha parlato di neovittorianesimo. Penso che la cosa nasca dal fatto che la mia immaginazione è soprattutto fotografica: io visualizzo un’istantanea che descrivo a parole e, dunque, facendolo, mi soffermo non solo sui personaggi ma sui particolari dell’ambiente.

La letteratura femminile di ieri e di oggi

Con Capo Scirocco hai vinto il Premio Rapallo Carige per la donna scrittrice ed È da lì che viene la luce è stato perfino candidato al Premio Strega. Che emozioni regala vincere un premio letterario?

Enormi e indescrivibili. La candidatura allo Strega venuta poi da un grandissimo nome come quello di Rosellina Archinto, è stata una gioia superiore a qualsiasi aspettativa.

Premio Rapallo Carige

Emanuela Ersilia Abbadessa al Premio Rapallo Carige 2013

Secondo te, quali sono i traguardi più importanti che la letteratura femminile ha raggiunto? E su cosa invece occorre ancora lavorare di più?

Non amo fare distinzioni tra scritture ma vero è che le autrici, per anni relegate in un ambito di minore visibilità, adesso hanno pari dignità rispetto ai colleghi uomini. Occorre però lavorare molto sulla considerazione dei prodotti scritti da donne: ancora oggi se una donna scrive una bella storia in cui dentro c’è anche l’amore, avrà scritto automaticamente un “romanzo d’amore”; se lo fa un uomo si tratterà semplicemente di un romanzo. La cosa non sarebbe così grave se nella locuzione “romanzo d’amore” non fosse contenuto un implicito giudizio di valore sul prodotto, quasi che parlare di sentimenti releghi automaticamente dentro un genere più leggero e forse anche frivolo.

Quattro chiacchiere con Emanuela Ersilia Abbadessa

Come lavori ai tuoi libri? Sei una scrittrice che prepara scalette e pianifica ogni aspetto, o ti piace lasciarti guidare dall’improvvisazione?

Sono quasi maniacale: ho dettagliatissimi appunti, scalette, schemi, linee temporali. Nulla nei miei romanzi è governato dal caso: dall’inizio alla fine, so quello che succederà in ogni istante, ben prima di scrivere l’incipit.

Ora passiamo a conoscere la lettrice Emanuela Ersilia Abbadessa. Chi sono i tuoi autori e autrici preferiti, che ti hanno influenzato di più?

Anche questa è una domanda molto difficile. Potrei dirti tutti quelli che ho letto, perché tutto è entrato a far parte del mio bagaglio. Ma, dovendo scegliere, tra i grandi del passato, a bruciapelo, Manzoni, la Austen, Flaubert e Hugo. Tra i moderni, Maugham, Waugh, Muriel Spark e Brancati.

L'autrice Emanuela Ersilia Abbadessa

Emanuela Ersilia Abbadessa

Un libro che ha segnato la tua vita e che vorresti avere sempre con te?

Le avventure di Pinocchio e effettivamente ce l’ho sempre con me, la copia che papà acquistò per me quando mamma ancora mi aspettava.

Quali sono i punti di forza e i punti deboli della letteratura di oggi, soprattutto nella rappresentazione del mondo femminile?

Non sono certa di saper rispondere a questa domanda ma temo che il limite potrebbe essere quello di sempre, cioè lo stereotipo e, di contro, la volontà di esagerare per uscire dallo stereotipo.

Un messaggio dall’autrice per le lettrici di LaFrack

Adesso è il turno di un piccolo quiz; se dovessi descrivere il “tuo” 2019 attraverso – rispettivamente – un libro, un film, un colore e un’emozione, quali sceglieresti?

Mi muoverò soltanto su ciò che ho letto e visto in questo scorcio di anno che per me, tenendo fuori la letteratura e l’uscita del mio romanzo, è stato fortemente caratterizzato dalla situazione politica. Libro: A Calais di Emmanuelle Carrère. Film: Green Book. Colore: verde, ma verde come la speranza…

Presentazione di "Fiammetta"

L’autrice durante la presentazione del romanzo “Fiammetta”

Non possiamo proprio trattenerci dal farti questa domanda; hai già un’idea su quale sarà l’argomento del tuo prossimo libro?

Certamente sì! Ma, in verità, ho in testa tre cose, vedremo quale premerà di più per venire fuori.

Infine, vuoi lasciare un messaggio alle lettrici del blog LaFrack? 

Certo: leggete, leggete, leggete, condividete consigli, idee, pareri, siate audaci perché esiste una via privilegiata per capire il mondo ed è la cultura.

Grazie infinite per la tua disponibilità!

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