Una Rivoluzione chiamata “Reddito di Libertà”

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Reddito di libertà

La libertà è un bene prezioso, vitale, primario. Lo sappiamo tutti, e tutti vogliamo poter dire di possedere la libertà.

Libertà di amare, libertà di uscire, libertà di sorridere. Ma anche libertà di scegliere, di lavorare, di VIVERE.

La privazione della libertà

La privazione della libertà è una delle forme di violenza più diffuse sulle donne.

Ad alcune viene privato di uscire da sole, di truccarsi, di ascoltare musica, di avere un cellulare, di parlare con gli amici.

Ci si ritrova quindi completamente ingabbiate e senza via d’uscita.

Pensate poi ad una donna alla quale viene negata anche la libertà economica, la libertà di poter avere dei soldi da gestire. La si tiene in ostaggio, la si priva di vivere.

Il Reddito di Libertà

Nasce in Sardegna la legge che si propone di aiutare le donne vittime di violenza, anche economica.

Il reddito di Libertà nasce infatti con l’intento di fornire alle donne che decidono di denunciare, un valido supporto anche economico per poter porre fine alla loro drammatica situazione.

La legge n.33 del 2018 istituita per la prima volta nella Regione Sardegna, prevede oltre al contributo economico anche borse lavoro, contributi per l’affitto o per trasferirsi in un’altra regione e affido familiare.

Tutti uniti per la causa

Reddito di Libertà

L’Assessora Alessandra Zedda

Il RdL nasce in Sardegna grazie a una volontà unanime;

la prima firmataria è stata l’attuale assessora regionale del Lavoro della Sardegna Alessandra Zedda di Forza Italia, che in una intervista al Messaggero dichiara:

«E’ la prima legge organica sul tema, prevede un contributo economico, favorisce la mobilità, ossia spostarsi in un’altra città, agevolazioni per l’assegnazione di case popolari, ma anche progetti di educazione affettiva nelle scuole, è una “legge di civiltà»

Pronti 300.000 € di fondi da impiegare. I primi comuni ad attuare la legge saranno Olbia e Nuoro.

Un passo importante e una  speranza per tante donne che molto spesso sentono di non avere via d’uscita.

 

 

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