Valentina: Una Tetta per la Vita

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Frack: Se dovessi incontrare la morte oggi, che le diresti?

Valentina: Fottiti, ho vinto io!

 

E’ così che abbiamo chiuso la nostra chiacchierata io e Valentina. Una domanda sicuramente terribile, alla quale lei oggi può rispondere con l’ironia e il sorriso che da sempre la distingue.

Sì, oggi voglio parlarvi di Lei, Valentina Cossu, una guerriera col sorriso stampato in faccia. Una Donna di quelle forti, veraci, con una voglia di vivere e lottare contagiosa.

E’ lei che col suo sorriso e col turbante in testa consolava me qualche mese fa per la perdita di una carissimo amico;

è sempre lei che si preoccupa di me quando sa che sono alle prese con i miei attacchi di cefalea.

Lei non chiede, Da!

Quindi fa un po’ strano sapere che è toccato proprio a lei, donna altruista, generosa, attaccatissima alla famiglia, combattere con un male, quel male terribile, che ancora oggi fa quasi paura nominare, ma che esiste, e va affrontato.

Valentina Cossu

Quando fai una doccia, difficilmente ti guardi. Ti insaponi a memoria, perché ti conosci, e quasi mai fai caso al tuo corpo!

Chi di noi perde tempo a controllarsi ogni centimetro di pelle? Quasi nessuno. Viviamo in un epoca così frenetica, così veloce, che non abbiamo mai tempo per nulla. Siamo sempre alla costante rincorsa del tempo, non ne vogliamo perdere mai nemmeno un minuto. Ma non ci accorgiamo che trascurando la nostra salute, il nostro corpo, a volte rischiamo di perdere molto più che il tempo, rischiamo di perdere il bene più prezioso, la Vita!

Valentina, 10 anni da emigrata e una voglia matta di tornare a casa!

Valentina ha 36 anni! E’ una ragazza solare davvero, gran lavoratrice. Per 10 anni è stata in Germania, dove ha gestito il suo ristorante italiano con grande soddisfazione.

Ma come ogni Sardo, sente presto il richiamo quasi straziante della sua amata terra. Ma è soprattutto il legame con la famiglia che non riesce a tenerla lontana.

Decide di vendere la sua attività e di tornare a casa. Ci sono le sue sorelle e il suo fratello più piccolo che vuole vivere e i suoi genitori dai quali non può e non vuole separarsi.

Fa parte di una grande famiglia Vale. Fratelli, cugini, zii, un vero e proprio Clan, legatissimo e innamoratissimo.

Vuole ricominciare da qui, dalla sua Carbonia, con la sua famiglia.

La fortuna della telefonata della mamma

Inizia con una doccia l’incontro di Valentina con il suo Tumore!

Una semplice doccia! Si bagna, si insapona e sente il seno destro duro, strano. In un primo momento non ci fa tanto caso. Continua a lavarsi come niente fosse, pensando che forse sarà l’imminente arrivo del ciclo ad aver indurito così il seno.

Esce dalla doccia, inizia ad asciugarsi e squilla il cellulare. Corre fuori dal bagno, nuda come mamma l’ha fatta, per rispondere proprio alla telefonata della sua mamma, fuori per lavoro. Ed è lì che passando davanti ad uno specchio vede ciò che da quel momento avrebbe cambiato per sempre ogni minuto della sua vita.

Il suo seno livido, un colore stranissimo. Nessun dolore… ma una durezza ed un colore mai visto prima.

Capisce subito che qualcosa non va, che qualcosa non è normale. Ma decide di non dire nulla a sua madre, di aspettare il suo rientro per vederci chiaro.

Era venerdì. Il lunedì avrebbe affrontato la sua prima visita.

Valentina e la sua mamma

Il primo sospetto è già una certezza

Il lunedì successivo Valentina va a prendere sua madre in aeroporto e le comunica che sarebbero dovute andare dal medico, perché nel suo seno c’era qualcosa che non andava.

E’ Dottor Martinetti, medico da sempre di Valentina e amico di famiglia ad avere i primi sospetti che per Vale sono già una certezza.

Prescrive subito un’ecografia e le consiglia di sentire subito il Dottor Sollai, quello che Valentina definisce il suo Angelo.

E’ la Dottoressa Atzeni a fare l’ecografia e anche la mammografia. Non dice a Vale che è un tumore, ma glielo fa capire.

Il Dottor Sollai sarà colui che chiarirà definitivamente a Valentina ciò a cui andrà incontro nei mesi a venire.

Valentina ha un tumore al seno destro, di 9,5 cm, Maligno. Per combatterlo serviranno Chemio Terapia, intervento chirurgico e Radio terapia.

Le crolla il mondo addosso. Si arrabbia con Dio: perché a lei? E’ davvero questo il motivo per cui è tornata a casa? Morire qui?

Torna a casa e si chiude in camera. Ha bisogno di stare sola, di pensare, di capire. La telefonata col papà non ha avuto conversazione, solo lacrime, dolore.

Passa la notte coi suoi pensieri, con la paura. La morte è di tutti, lo sappiamo. Ma in quel momento per Vale è reale, è lì che l’aspetta. Sta a lei decidere che strada prendere: quella del dolore, della sconfitta, del soccombere alla malattia. O quella della forza, della lotta della Vita.

Ovvio che la Nostra Vale abbia intrapreso la seconda.

Accanto a lei le sue zie Filo e Rita, mamma del suo adorato Nicola, cugino perso anni fa, portato via troppo presto all’affetto dei suoi cari.

E soprattutto per lui che decide di combattere. Non può far vivere nuovamente alla sua famiglia quel dolore, quella perdita. No lei deve combattere, deve farcela.

La prima cosa che fa è radersi i capelli! Sa che ricresceranno alla fine.

La Chemio, la fatica e il sorriso

Inizia così i suoi cicli di chemio, 8 in tutto: 4 rosse le più potenti, per far si che il tumore regredisca e 4 bianche per combattere l’infiammazione.

Arriva con il suo sorriso contagioso al quinto piano del Businco, l’ospedale oncologico di Cagliari. Li ad accoglierla, medici, infermieri e operatori che nonostante le poche risorse accolgono i malati con un amore ed una comprensione che Valentina non può e non vuole dimenticare.

Affronta la chemio e il suo corpo reagisce bene, niente nausee solo un po’ di stanchezza in più. Ma ci vuole ben altro per fermare la Vale, che continua comunque a lavorare e a condurre una vita quasi normale.

La chemio procede, il tumore regredisce. Da 9,5 centimetri di massa tumorale diventa 4,5. La brutta notizia però è che il tumore regredisce dalla parte sbagliata, resta attaccato al capezzolo. Questo Valentina sa benissimo cosa significa.

Durante l’intervento  di mastectomia le verrà asportato metà seno e anche il capezzolo.

Ma a Valentina va bene così: secondo lei alla fine di tutto lo scambio è equo.

Lei da una “Tetta” al cancro e il cancro le restituirà la vita!

Valentina

Valentina e la sua Famiglia

L’intervento, il post operatorio e la fine di un incubo

Entra in sala operatoria Vale, con la sua famiglia a salutarla e a cantarle un ritornello che l’accompagna ancora ogni giorno: Se sei felice e tu lo sai batti le mani!!!

Il 4 ottobre Vale scopre che l’intervento è andato bene: la massa tumorale è stata completamente asportata. Ma dal braccio le sono anche stati raschiati via 13 linfonodi di cui 7 malati.

Ora è pronta ad affrontare 5 settimane di radioterapia. Ha già detto alla dottoressa di far presto a cominciare perché lei ha un viaggio in programma e non può rinviare.

Valentina

Il sorriso alla vita, la famiglia come pilastro e una nuova Valentina

E’ più forte oggi Vale, conosce il valore di un sorriso, di una parola di conforto. Ha l’affetto incondizionato della sua grande famiglia.

Ha vissuto la sua malattia e l’ha vista ogni volta negli occhi di chi la guardava a volte quasi con paura, come se il suo male fosse contagioso.

E’ il modo peggiore per aiutare un malato di tumore: lei non cercava compassione, ma normalità, forza, gioia.

Ha voglia di aiutare oggi, ha voglia di dare forza a tutte quelle persone che scoprono di avere un tumore. Perché lei è la dimostrazione che questa malattia si può affrontare e si può sconfiggere.

CI vuole prevenzione, forza, sorrisi e ottimismo. Sempre. Mai arrendersi e mai mollare.

Un rimprovero però vuole farlo Valentina! Un messaggio che speriamo possa arrivare alla Ministra Lorenzin:

rendere più agevole l’attesa delle persone malate che devono sottoporsi  alla chemio, supportare i costi che purtroppo queste persone devono affrontare. Dare ossigeno economico all’Ospedale Businco di Cagliari che va avanti davvero solo grazie alla forza e al sacrificio di chi ci lavora.

Basterebbe così poco per aiutare un malato di cancro: una poltrona un po’ più comoda, un bar dove poter bere un thè caldo. I malati chiedono poco, solo di potersi curare con dignità.

La Morte può attendere!

Sì, alla fine Vale può raccontare la sua malattia. Può dire che ce l’ha fatta, che è una sopravvissuta. Non nega di aver sofferto e di aver attraversato momenti bui. Ma non si è davvero mai arresa, non ha mai pensato un solo minuto di darla vinta alla morte.

Ha troppe cose da fare, ha troppa vita da vivere.

Valentina ha troppo amore da dare e troppe cose da fare. E come dice lei: FOTTITI MORTE HO VINTO IO!

Valentina vista da Fattoconilcuore

 

P.s. Un grazie speciale a Claudia Mancuso per l’illustrazione dedicata a Valentina Cossu.

 

 

 

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