Donne, mai così in pericolo

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Rachele

Se scorro gli articoli del mio magazine non riesco a contare le volte in cui ho scritto di Donne e di negazione dei nostri diritti.

Ricordo ancora la prima volta che prendendo coraggio sono riuscita a raccontare un pezzo della mia storia lavorativa: il Mobbing, il demansionamento, le offese gratuite.

Piano piano, scrivendo, leggendo, facendo anche un incredibile sforzo, sono riuscita ad andare oltre, a raccontare le violenze, le sofferenze che ho vissuto.

Non voglio essere etichettata come una vittima, preferisco che si parli di me come una combattente, perché è questo che siamo Donne, siamo delle combattenti!

Sempre più in pericolo

Naturalmente non voglio negare l’esistenza delle Donne vittime ogni giorno di soprusi, anzi è proprio su questo che voglio che si concentri l’attenzione di tutti noi.

Ho aperto questo blog per dare voce a chi non riesce a farsi sentire, ho deciso di ascoltare per combattere chi non mi ha ascoltato quando ne ho avuto bisogno.

Ho deciso di scrivere di donne per insegnare a mie figlie che si può essere Donne, amiche di altre Donne, Donne che non sanno invidiare, Donne che riescono a condividere, Donne che sanno ascoltare.

Ho deciso di scrivere di Donne per insegnare ai miei figli maschi che possono diventare Uomini che amano le Donne, Uomini che non vivono di competizione ma di condivisione, Uomini che sanno amare le Donne, che le rispettano e che sanno accettare anche un rifiuto.

Ho deciso di scrivere di Donne perché oggi più che mai siamo in pericolo, i nostri diritti sono in pericolo, la nostra libertà è in pericolo.

Pericolosi stereotipi

Badate bene che non sto creando falsi allarmismi, non sto diffondendo fake news!

Siamo sempre più in pericolo e la cronaca quotidiana lo conferma!

Negli ultimi 10 giorni sono morte 7 Donne (questo dato potrebbe essere aumentato mentre scrivo), tutte per mano di uomini.

Uomini che vengono descritti dalla maggior parte della stampa come “malati di Troppo Amore”!

Ci rendiamo conto? Io non ci sto assolutamente! Non si uccide una Donna perché la si ama troppo.

La si uccide perché si è convinti che la Donna sia inferiore all’uomo, che debba sottomettersi, che non abbia il diritto di scegliere, di ridere, di vivere libera. Perché siamo cresciuti e continuiamo ad essere bombardati da falsi stereotipi.

L’uomo lavora, la donna cucina.

L’uomo esce con gli amici, la donna sta a casa coi bambini.

L’uomo ha tante donne quindi è un latin lover.

La donna ha tanti uomini, è naturale che sia una PUTTANA.

Donne in pericolo

Mia figlia Rachele posa contro la violenza sulle Donne

Viviamo in un’epoca nella quale siamo ancora capaci di chiedere com’era vestita una donna vittima di violenza sessuale, quasi a voler cercare una qualche giustificazione a quel “pover’uomo” che non ha saputo trattenere i propri impulsi!

Viviamo in un’ epoca nella quale se compro una Barbie al mio bambino è matematico che da adulto sarà gay!

E non pensate che siano persone ignoranti e di genere maschile a dirlo.

Nel meraviglioso salotto social ho letto commenti ridicoli, sessisti e misogeni da illustri medici, capi di Stato, attori famosi e donne! Avete capito bene, noi donne siamo le prime a dover cambiare mentalità.

Messaggi pericolosi

Questo post viene fuori da una rabbia reale che mi ha assalita dopo una conversazione con una persona che per riservati motivi non posso insultare.

Parlando di libri ho espresso la mia volontà di leggere quello scritto da Liliana Segre ed Enrico Mentana, e di volerlo soprattutto far leggere ai miei figli.

Il mio interlocutore mi ha risposto come mai, alchè io mi sono orgogliosamente definita una Femminista Antifascista! 

La sua risposta è stata che il Fascismo non esiste, che è tutta una costruzione mediatica.

Ma non è stato l’unico. Qualche settimana fa ho postato una foto di mio figlio con in mano la bambola protagonista di Frozen, Elsa, non vi dico i messaggi che ho ricevuto!

“Sei matta?” “non ti bastano le femmine che hai”

Per non parlare del post in cui ho annunciato di aver ricominciato a lavorare, apriti cielo:

“ma che madre sei? Prima fai i figli e poi li abbandoni per andare a lavorare”

IO SONO UNA FEMMINISTA

Sono una femminista. E vi assicuro che esserne cosciente e scriverlo mi da una sensazione di gioia immensa.

Sono madre di tre femministe, sono sposata con un femminista “geloso” e “brontolone” ma intelligente e insieme abbiamo due figli maschi che cresciamo come femministi.

Non vi piace? Allora sono dispiaciuta nel dirvi che questo Magazine non fa per voi, i miei profili social non fanno per voi, e neanche la mia persona può esservi utile.

E sì, sono una Donna ambiziosa e che sogna in grande. Vivo ogni giorno sperando che il mio sogno di un modo fatto di più Obama, più Nilde Iotti, più Liliana Segre  e più Heminas sia possibile, non basta crederci però, bisogna impegnarsi in prima persona, ognuna e ognuno di noi è indispensabile.

I piccoli gesti fanno le grandi Gesta!

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