Violenza di genere? C’è 365giornialfemminile

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violenza

In molti parlano di violenza. Violenza sugli animali. Tratta delle schiave del sesso. Antisemitismo. La lista è lunga. Oggi ci concentriamo sulla violenza di genere, ovvero su come combattere quel tipo di sopruso che nasce dal pregiudizio e dalla discriminazione per ciò che si è.

Violenza di genere

Sempre più spesso se ne parla, ma sono secoli che la donna viene discriminata proprio per la sua natura femminile. 

Purtroppo, nonostante si viva in un mondo che si dichiara civilizzato, il mostro spesso ce lo abbiamo dentro casa e nemmeno ce ne accorgiamo.

La violenza di genere, ovvero la violenza perpetrata contro le donne perché tali è ritenuta una violazione dei diritti umani e sempre più città – anche le più piccole – hanno nei loro centri urbani un centro antiviolenza a supporto di chi vuole denunciare e riprendersi le proprie libertà.

365giornialfemminile: la testimonianza di Giovanna

Oggi abbiamo modo di raccontare la vita di un centro antiviolenza tramite la testimonianza di Giovanna, la presidente dell’associazione di promozione sociale 36giornialfemminile.

Potremmo definire Giovanna “un’esperta di storie di violenza”. Una che ne ha viste e aiutate tante di donne e che oggi può vantare con orgoglio di essere a capo di progetti che mettono la figura femminile al centro, sensibilizzando l’opinione pubblica e le istituzioni relativamente a questa problematica.

violenza 365 giorni al femminile associazione

L’associazione 365giornialfemminile alla guida del centro antiviolenza della piccola città di Pistoia ha un team tutto al femminile, pronto ad aiutare tutte le donne che ne hanno bisogno

Fino a pochi anni fa la violenza di genere era quasi accettata nel nostro Paese e poche erano le leggi che tutelavano le donne maltrattate, tanto che la maggior parte di loro evitava di denunciare i propri aggressori proprio per paura di non essere ascoltata. “A volte è ancora così – spiega Giovanna. Per questo noi di 365giornialfemminile spingiamo a contattare il nostro centro antiviolenza dove gratuitamente offriamo asilo a tutte le donne che hanno subito o stanno subendo violenza, non solo fisica, ma anche psicologica.”

Contro la violenza dal 2005

Siamo nate ufficialmente nel 2005 – continua nel suo racconto Giovanna. Ci siamo sin da subito attivate per creare iniziative che spingessero le donne a fidarsi del nostro centro antiviolenza, una realtà che fino a quel momento su Pistoia (la nostra piccola città) non esisteva ed era invece necessario.”

violenza mostro

Il mostro spesso è dentro casa e costringe le donne al silenzio, rendendole succubi e al tempo stesso impossibilitate a reagire

Sarebbe necessità di ogni città, sia grande che piccola, avere un centro antiviolenza a cui potersi rivolgere. “Molte delle donne che abbiamo aiutato sino ad oggi (circa 1500), spesso vengono da noi e hanno paura. Non solo di lui, del loro “mostro” personale che le ha messe in un angolo, annullate, umiliate e picchiate. Hanno paura di non poter ricominciare. Si sentono perse, sentono di non poter ripartire da zero. Noi le supportiamo nell’accettazione del loro problema, le proteggiamo e nascondiamo fino a ricondurle ad una vita nuova, fatta di libertà.”

“Aneddoti” di violenza di genere

Quando chiediamo a Giovanna di raccontarci una delle storie più toccanti che le sono capitate per le mani, ecco che lei risponde: Ce ne sarebbero tante. Difficile sceglierne una. Tutte, purtroppo, hanno lati oscuri e al contempo “toccanti” come dite. Forse quella che ricordo sempre nitidamente è quella di una donna che ha fatto molto di più che liberarsi del marito violento. Forse la ricordo perché lei è stata una delle prime donne che abbiamo accolto al centro, o forse perché grazie a lei molte altre sono venute dopo. Perché alla fine succede anche questo: le donne uniscono le loro forze e dal dolore ritrovano sé stesse e la forza interiore.”

violenza silenzio

I centri antiviolenza ridanno voce a tutte quelle donne che si sentono schiacciate dalle reiterate violenze subite negli anni. Donne che sono state in silenzio troppo a lungo

Giovanna ci racconta di una donna che era stata completamente resa schiava dal marito. Come spesso capita, in primis per il bene dei figli, era rimasta rinchiusa in una prigione di cristallo in cui, a chi la vedesse dall’esterno, sembrava non mancare nulla. In realtà una volta chiusa la porta erano botte assicurate.

Quando la donna ha iniziato ad avere seriamente paura anche per la figlia si è rivolta al centro antiviolenza e li è cominciata la scalata verso la libertà. 

L’abbiamo nascosta e aiutata a ritrovare un lavoro. Lei è stata così forte da dare un calcio alla vecchia vita – e al marito, ottenendo il divorzio e di riavere il proprio cognome da nubile – diventando anche una vera e propria donna in carriera. Come dicevo – conclude Giovanna – grazie a lei molte altre donne sono uscite da questo vortice di violenza che avvolge tutte le donne che incontrano sul loro cammino un uomo che di uomo ha solo il nome.

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